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SULMONA – Erano finiti sotto inchiesta per aver omesso di smaltire, secondo le vigenti norme, una sacca di sangue già utilizzata, scaduta il 20 dicembre 2013, contenente tracce di sangue e per aver mantenuto all’interno dell’ambulanza medicinali e dispositivi medici scaduti. Ma gli udici operatori sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona, un medico e dieci infermieri, non hanno alcuna responsabilità. Ad accertarlo è stato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona che nei giorni scorsi ha disposto l’archiviazione del procedimento penale per Tiziana Zavarella, Salvatore D’Angelo, Alessia D’Annunzio, Maria Di Bacco, Grazia D’Ascanio, Nunzia Di Cesare, Raffaele Stelluti, Marco Storti, Patrizia Ruggero, Lidia Orsini e Maria Cesidio Chiocchio, accogliendo la richiesta del Sostituto Procuratore Stefano Iafolla che nel settembre del 2019 aveva notificato l’avviso di garanzia agli udici operatori. L’inchiesta partì nel 2015 in seguito all’ispezione dei carabinieri del Nas di Pescara che rinvennero all’interno di tre ambulanze una sacca di sangue utilizzata due anni prima, 6 farmaci, 13 dispositivi medici e 10 medicinali scaduti di validità. Sotto processo finì il responsabile dell’UOSD Emergenza ed Urgenza medica 118, Gino Bianchi, che fu assolto con formula piena. Il giudice Concetta Buccini accertò che non tocca al responsabile verificare e controllare la sacca dei medicinali, provvedendo alla restituzione di quelli scaduti alla farmacia dell’ospedale per ottenerne di nuovi in sostituzione. Gli atti sono quindi tornati nelle mani della Procura che aveva inscritto nel registro degli indagati undici persone. Gli avvocati dei sanitari hanno spiegato che i loro assistiti non hanno alcuna responsabilità dal momento che le sacche non sono state somministrate per cui non hanno cagionato nessun danno. Gli stessi avvocati, ritenendo le accuse infondate, hanno presentato le memorie difensive finalizzate alla richiesta di archiviazione, recepita prima dalla Procura e poi dal giudice che ha scritto la parola fine su una vicenda che ha tenuto banco per molto tempo. Ora gli undici operatori sanitari possono tirare un sospiro di sollievo.

Andrea D’Aurelio

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