

SULMONA. Andranno a processo il prossimo 6 maggio l’ex manager della Asl, Roberto Testa e l’ex direttore sanitario dell’ospedale di Sulmona, Tonio Di Biase. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona che ha disposto per entrambi e per una figura tecnica il giudizio immediato dopo che gli imputati hanno impugnato il decreto penale di condanna. Si tratta di uno dei filoni dell’inchiesta sull’ospedale rumoroso che la procura aveva aperto dopo le denunce dei residenti. Nel caso specifico il pm aveva chiesto inizialmente di archiviare il caso al gip. Uno dei residenti di via De Blasis, che aveva chiamato in causa la magistratura, si era opposto a tale richiesta. Il gip aveva disposto ulteriori indagini sulla vicenda. La procura, a quel punto, aveva deciso di chiedere il decreto penale di condanna che è arrivato con ordinanza del gip. Provvedimento poi impugnato. L’accusa per l’azienda è quella di non aver impedito che i rumori dell’impianto di termoventilazione delle sale operatorie e del generatore superassero i limiti previsti nella normativa vigente. Dalle analisi, eseguite nell’autunno 2022 dall’Arta, era venuto fuori che “il rumore prodotto dagli impianti aeraulici dell’ospedale civile di Sulmona aveva provocato il superamento del limite differenziale a finestre aperte in periodo notturno”. Per questo l’ex sindaco della città di Sulmona, Gianfranco Di Piero, aveva disposto il 29 novembre 2022, nei confronti della Asl, l’attivazione nell’immediato di “tutti gli accorgimenti necessari a limitare le emissioni rumorose, con particolare riguardo alle aree confinanti con le abitazioni”. L’azienda si era recentemente affidata ad un esperto per risolvere la problematica, affidando l’incarico per la predisposizione di una relazione di impatto acustico. Sotto processo era finito anche un altro ex direttore generale, Rinaldo Tordera, prosciolto per intervenuta prescrizione