
Vanno a processo due dei tre figli e la nuora di Bruno Delnegro, 81enne di Trani, la cui salma era stata trovata, in un sacco a pelo, il 30 luglio 2022, dentro una grotta di Castrovalva. Lo ha deciso il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, che ha stabilito che i tre imputati saranno processati con rito abbreviato, come richiesto dagli avvocati difensori Cataldo Torelli e Gianluca Florio. Inoltre per S.D., uno dei figli della vittima, è stata disposta una perizia psichiatrica per accertare la capacità d’intendere e volere al momento del fatto e la capacità di stare a giudizio. Secondo le accuse, a portare Del Negro e a nasconderlo in Abruzzo era stato uno dei tre figli assieme alla compagna, B.M.. Il terzo imputato è D.D., che con uno dei fratelli condivideva l’abitazione del padre Bruno. L’anziano era trovato senza vita sul proprio letto il pomeriggio del 26 luglio 2022. A spingere i tre ad occultare la salma era stata la pensione di 3.000 euro al mese che l’anziano percepiva, e che era stata incassata un anno intero dopo la scomparsa dell’uomo. A tradire il trio erano stati la placca di metallo, applicata a Bruno durante un intervento nel 2021 a Barletta e, soprattutto, il gps della Ford Focus. Il nucleo investigativo dei carabinieri dell’Aquila era riuscito a ricostruire il puzzle solo dopo otto mesi. Nel pomeriggio del decesso del padre, S.D. assieme alla compagna, aveva acquistato il sacco a pelo alla Decathlon di Molfetta alle 19,35. Poco più di mezz’ora per arrivare a Trani, spogliare e avvolgere il corpo nel sacco a pelo e poi partire alle 20,14 alla volta dell’Abruzzo. Arrivo a mezzanotte e 44 minuti, ripartenza a mezzanotte e 48 minuti, rientro alle 4,45. L’auto era stata fotografata al casello autostradale di Cocullo e, nello stesso istante, la cella telefonica della sim card nello smartphone di B.M. era stata agganciata. I tre sono accusati di occultamento di cadavere, truffa aggravata ai danni dell’Inps e utilizzo indebito della carta di credito. Sotto inchiesta era finito anche B.D., l’altro figlio del Bruno, per il quale è stata disposta l’archiviazione dal giudice per le indagini preliminari come richiesto dal sostituto procuratore, Edoardo Mariotti. Benito non aveva più rapporti con il padre da anni e quindi non aveva partecipato al piano.









