
Hospital corridor and doctor as a blurred defocused background
In Abruzzo si profila un possibile aumento dell’addizionale regionale Irpef per far fronte al deficit della sanità, che ammonta a 67 milioni di euro. Se l’aumento venisse approvato, l’aliquota potrebbe passare dall’attuale 1,73% al 3,33%, il massimo consentito dalla legge, colpendo i cittadini con redditi superiori ai 28.000 euro. L’impatto di questa misura sarebbe significativo: chi guadagna 30.000 euro all’anno pagherebbe 30 euro in più, mentre per chi percepisce 100.000 euro l’aggravio fiscale arriverebbe a 1.152 euro annui. Con questa modifica, l’Abruzzo diventerebbe la seconda regione in Italia con l’aliquota Irpef più alta, insieme a Lazio, Campania e Toscana. L’ipotesi di aumento dell’Irpef deriva dalla necessità di garantire il pareggio di bilancio per la sanità entro aprile 2025. Il Ministero della Sanità, nel Tavolo di monitoraggio dello scorso luglio, ha già indicato l’attivazione degli automatismi fiscali previsti per colmare il deficit. La Regione, guidata dal presidente Marco Marsilio, si trova quindi a dover scegliere tra tagli strutturali o l’aumento delle imposte. Attualmente, le Asl abruzzesi sono impegnate nella realizzazione di piani di risparmio che dovrebbero garantire 79 milioni di euro di tagli, ma la sostenibilità di queste misure resta incerta. L’Irap, imposta sulle attività produttive, è già al massimo consentito e non può essere aumentata. Inoltre, la Regione ha già ridotto del 30% il budget di tutti i dipartimenti, generando tensioni politiche. Il possibile aumento dell’Irpef ha sollevato forti polemiche. Silvio Paolucci, capogruppo del Partito Democratico, ha definito la misura una “stangata” ingiusta per i cittadini, sottolineando il peggioramento della qualità dei servizi sanitari e i tagli già denunciati nei report ministeriali e da enti indipendenti. Anche Vincenzo Menna, consigliere regionale, ha criticato aspramente la proposta, affermando che si tratta di una manovra inaccettabile, che penalizzerebbe soprattutto il ceto medio in un momento di difficoltà economica. Menna ha invitato la maggioranza regionale a bloccare l’aumento dell’Irpef e a trovare alternative per risanare i conti. Le opposizioni chiedono una maggiore programmazione e una gestione più efficiente delle risorse sanitarie, senza ricorrere a nuove tasse. Si propone, ad esempio, una revisione della spesa sanitaria, una migliore gestione del personale e un utilizzo più efficace dei fondi nazionali ed europei. Tuttavia, il tempo stringe: entro l’11 aprile 2025, la Regione dovrà presentare al Ministero un piano di copertura finanziaria credibile. Se non si troveranno soluzioni alternative, l’aumento dell’addizionale Irpef potrà diventare inevitabile. L’Abruzzo si trova di fronte a una decisione difficile: aumentare le tasse o rischiare un ulteriore peggioramento dei servizi sanitari. La discussione in Consiglio Regionale sarà decisiva per capire se esistono alternative concrete all’aumento dell’Irpef o se i cittadini dovranno farsi carico del deficit con un maggiore prelievo fiscale.