
Il sostituto procuratore della Repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, ha chiesto il rinvio a giudizio per un 36enne, residente in Valle Peligna che prendeva la moglie a sassate e maltrattava i figli minori. Il giudice per le udienze preliminari, Marta Sarnelli, ha fissato l’udienza per il prossimo 9 ottobre nel corso della quale dovrà decidere se le accuse sono solide per essere sostenute in giudizio. L’ipotesi di reato è di maltrattamenti in famiglia. Secondo l’accusa l’uomo aveva usato violenza nei confronti della compagnia per dodici anni di fila, dal 2007 al 2019 e per cinque anni aveva vessato anche i tre figli che all’epoca dei fatti avevano 6, 8 e 12 anni. Nello specifico, sempre secondo l’imputazione, il 36enne, in presenza dei figli, aveva colpito la compagna con una forchetta sul ginocchio e con pugni e calci in volto mentre dormiva. In una circostanza, in montagna, l’aveva presa a sassate e le aveva sferrato un pugno anche durante la gravidanza, controllando i movimenti della donna e le sue frequentazioni. Vessazioni che, contesta la procura, il 36enne aveva fatto anche nei confronti dei figli, imponendo loro di svolgere attività fisica e, in un’occasione, rompendo una stecca di biliardo sulle gambe di uno dei figli. In più, nel 2019, aveva lasciato il tetto coniugale, senza provvedere al sostentamento dei ragazzi. Sulla vicenda si era aperta una doppia inchiesta: una al Tribunale per i minorenni dell’Aquila che ha fissato l’udienza a carico dell’uomo, al quale è stata sospesa la potestà genitoriale e un’altra dalla Procura di Sulmona, secondo la quale ricorrono ragionevoli previsioni di condanna a carico dell’imputato che, tramite le proprie condotte, ha stravolto il tenore di vita dei familiari. Toccherà all’avvocato difensore, Alessandro Margiotta, smontare il castello delle accuse mentre le vittime sono rappresentante dall’avvocato Arselinda Shoshi









