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SCANNO – Il Comune di Scanno va in dissesto. Lo ha deciso il Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso presentato dal Comune e, per effetto, in riforma della sentenza impugnata, ha respinto il ricorso di primo grado. Con la sentenza dei giudici amministrativi di secondo grado si dà piena legittimità alla deliberazione adottata dal Consiglio Comunale di Scanno, datata 6 dicembre 2019, attraverso la quale la maggioranza deliberava lo stato di dissesto finanziario. Sono quindi da respingere, secondo il Consiglio di Stato, le ragioni della parte ricorrente in primo grado, ovvero l’ex sindaco Spacone e due privati cittadini. “i riferimenti alla non opportunità di far ricorso alla procedura di pre-dissesto non valgono a inficiare la legittimità della delibera impugnata, nella quale il Consiglio comunale chiaramente indica – quale ragione dell’adottata dichiarazione di dissesto – l’integrazione dei presupposti di cui all’art. 244 d.lgs. n. 267 del 2000”- si legge in un passaggio della sentenza. Come pure, tra le varie ragioni di opposizione alla delibera, il Consiglio di Stato rileva che “Il solo elemento della giacenza positiva di cassa non concorre a dimostrare – ciò che qui rileva – l’insussistenza delle condizioni di dissesto accertate dal Comune e l’illegittimità della corrispondente delibera dichiarativa; e il che parimenti vale per il dato inerente alla sussistenza di componenti di liquidità a fine esercizio, anch’esso inidoneo a smentire ex se l’integrazione d’una situazione finanziaria dissestata”- “Siamo sereni, nella consapevolezza di aver agito solo per gli interessi del Comune e degli Scannesi, continueremo a svolgere il ruolo di controllo e di stimolo politico amministrativo, che ci compete”- commenta il consigliere di minoranza, Amedeo Fusco. “Siamo pienamente soddisfatti. Con questa sentenza la decisione adottata all’epoca da tutta la maggioranza si rivela non solo giusta ma anche lungimirante”- ribatte il sindaco di Scanno, Giovanni Mastrogiovanni. Scanno è in dissesto.

Andrea D’Aurelio

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