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SULMONA – Prevenire per vivere. Un motto da mettere sotto l’albero di Natale, nelle tavole imbandite dei giorni rossi sul calendario, negli aperitivi delle 18 ma anche in quelli di mezzogiorno, nelle ammucchiate fuori dai locali e nelle réunion di piazza. Inizia oggi il conto alla rovescia verso il Natale. Manca una settimana esatta. Sulmona si gioca il “pacchetto” delle feste sicure. Dalle 17 di oggi entra in vigore l’obbligo della mascherina all’aperto. Un arco temporale di nove ore al dì, fino alle 2 del mattino, che impone ai sulmonesi e a quanti si trovano sul territorio comunale di indossare i dispositivi di protezione individuale per tutta la città. Il provvedimento scade il 9 gennaio e copre tutte le festività natalizie ormai prossime. L’arco temporale selezionato ha fatto subito discutere, alla luce del rituale degli aperitivi di metà giornata che pure si svolgono nei giorni di festa. Si tratta in ogni caso di una misura preventiva in vista del controesodo per il Natale e del rientro dei fuori sede. Se vogliamo dirla tutta il problema non sono gli assembramenti di piazza, pure da evitare, ma gli eventi che si svolgono all’interno di abitazioni e strutture, più esposti al rischio del contagio. Non c’è ordinanza che tenga. Il Natale può e deve essere vissuto con serenità, con quel tocco di magia che ci fa tornare tutti più piccoli, ma serve recuperare la consapevolezza del rischio, soprattutto con la nuova variante in circolazione in Abruzzo. Il primo banco di prova ci sarà domani con la nuova chiamata al tampone per lo screening di massa al Palasport che si svolgerà dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17. “Vado o non vado? E se poi tocca a me rimanere a casa?” si chiede l’uomo di strada. Dopo due anni di pandemia è necessario ancora modificare approcci e paradigmi verso l’emergenza. D’altronde il quadro epidemiologico non è particolarmente allarmante. Gli attuali positivi in città, alle 23.59 del 17 dicembre, sono 136 ( il 60 per cento sul totale dell’area peligno-sangrina) mentre le persone sottoposte a quarantena sono circa 300. Per loro sarà un Natale in isolamento. Senza cenoni e struscio di mezzanotte, sperando di salvare il “trenino” di capodanno. Lo scorso 26 novembre i positivi in città erano 200. Ma con l’effetto Natale sulla curva e l’incognita della variante, giocare d’anticipo è quantomai importante per permettere all’intero sistema di continuare a reggere. Sotto l’albero quest’anno va messa la prevenzione oltre al vaccino per chi non si è fatto ancora questo “regalo”. (a.d’.a.)

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