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SULMONA – Sono circa 85 i certificati di malattia che sono stati presentati dagli operai della Sistemi Sospensione, (ramo aziendale della Magneti Marelli di Sulmona), in questi giorni, all’azienda che ha deciso di prolungare parte della produzione, nonostante lo stop disposto dalla sede centrale fino al prossimo 18 marzo, come annunciato ieri sera da Onda Tg.  Proprio in giornata le sigle sindacali hanno incontrato l’azienda per chiedere la corretta applicazione delle misure di sicurezza per il contrasto del Covid-19. Al momento non si è ancora arrivati a una decisione ma il rischio è che in serata dovranno presentarsi in fabbrica almeno una quarantina di operai per garantire la produzione nello stabilimento messicano e della Sevel. Se ciò dovesse avvenire i sindacati sono pronti a prendere le distanze dall’azienda per tutelare la salute dei lavoratori. “C’è un clima di totale confusione da parte dell’azienda”- rimarcano Fim, Uilm e Uglm- “ci sono operai che non sanno ancora se prendere servizio al turno serale delle 22. Per noi la priorità resta la sicurezza e la salute dei lavoratori. Nel caso in cui l’azienda decidesse di aprire la produzione anche per un gruppo ristretto di operai, siamo pronti a proclamare lo stato di agitazione,  e a prendere le distanza dalle decisioni aziendali”. Il clima quindi, all’epoca del Covid, è tutt’altro che tranquillo.

Andrea D’Aurelio

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