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Il settore del vino abruzzese perde un pezzo da novanta, che ha segnato la storia della viticoltura regionale: a 80 anni se n’è andato Nicola Pietrantonj, erede dell’antica cantina di Vittorito. Oggi a portare avanti l’azienda ci sono due delle tre figlie, Alice (con lui nella foto), straordinaria padrona di casa che apre le porte e accoglie turisti da tutto il mondo, e Roberta, responsabile commerciale. Negli anni Cinquanta fu tra i fondatori dell’Unione provinciale degli agricoltori, che poi divenne Confagricoltura L’Aquila. Ma l’azienda nasce con i suoi trisavoli, nel lontano 1791. La storica sede nel cuore del paese è un autentico museo e, nei sotterranei, custodisce le botti di rovere e noce probabilmente più grandi d’Europa, realizzate nel 1870 e ancor oggi in uso. In un altra struttura, poco distante, delle grandiose cisterne dalla capacità di 1.402 ettolitri collocate a 14 metri sotto il livello stradale con il rivestimento interno con piastrelle in vetro di Murano sono un’autentica attrattiva. Insomma un altro pezzo di storia che se ne va.

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