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SULMONA – Come ci si sente fuori casa e senza un appoggio sicuro? Lo hanno sperimentato per tutta la notte, sul sagrato dell’Annunziata, la cordata di associazioni solidali che hanno risposto all’appello per il presidio di solidarietà alla Sea Watch 3, da 14 giorni in mare ed ora in rotta verso Lampedusa. La mostra del “corridoio umanitario”, qualche canto e un po’ di animazione, ma soprattutto tanto dialogo con la gente. E poi i sacchi a pelo pronti per sperimentare cosa significa dormire fuori casa. Senza una casa. Tutta la notte. Alla mobilitazione di solidarietà, lanciata dal Forum Lampedusa Solidale e organizzata dall’associazione Ubuntu, hanno preso parte diverse associazioni cittadine, come il collettivo AltreMenti, Orsa Pro Natura Peligna, il movimento civico Sbic, il movimento Zoè, la Filla-Cgil, il Presidio Libera di Sulmona, l’associazione Gentia e l’associazione Discanto, la Bottega del commercio equo e solidale, l’associazione Qualeterra. A mettere a disposizione dei manifestanti il sagrato dell’Annunziata sono stati la Diocesi di Sulmona-Valva e l’Ufficio Immigrazione della Caritas diocesana, accogliendo l’appello a questa iniziativa di solidarietà che ha suscitato diverse reazioni. C’è chi si è incuriosito passando per le strade del centro storico, chi ha snobbato il presidio sostenendo l’accoglienza diretta nelle case e chi ha dato comunque appoggio. Perché l’indifferenza ceda il passo alla prossimità.

Andrea D’Aurelio

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