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Il Consiglio di amministrazione della Saca interviene riguardo la vicenda della sede della società partecipato ricostruendo tutti i passaggi nel corso di una nota che pubblichiamo:
“Nessun mistero sulla vicenda della sede per la SACA S.p.A. La SACA ha intrapreso un percorso congiunto con la società COGESA per la ricerca di un immobile da adibire a sede comune e creare economie di scala, procedura che si è conclusa con un nulla di fatto in ragione della inidoneità allo scopo delle proposte pervenute. Successivamente la SACA ha pubblicato una nuova indagine di mercato, non vincolante per la società, finalizzata a raccogliere eventuali manifestazioni di interesse aventi ad oggetto immobili da adibire a sede sociale. L’istruttoria della suddetta procedura è stata ultimata dal Rup nei tempi previsti ed è stata rimessa all’attenzione del consiglio di amministrazione che sta operando le opportune e necessarie valutazioni in termini di sostenibilità ed idoneità all’esito delle quali potranno essere attivati i relativi procedimenti autorizzatori.  Nel frattempo la Società ha dovuto fare ricorso in maniera consistente al mercato finanziario per l’attivazione di due mutui, rispettivamente di 1,6 e 1,1 milioni di euro per cofinanziare la realizzazione di opere strategiche per il miglioramento del servizio, la tutela dell’ambiente e della risorsa idrica. Le suddette operazioni si sono poste come improrogabili e necessarie in ragione del fatto che hanno contribuito a cofinanziare un complessivo contributo di oltre 12 milioni di euro (tra fas e fsc) che la società non poteva in alcun modo rischiare di perdere. Precisando che, ad ogni modo, la SACA si trova a svolgere la propria attività in quello “stabile privato” in ragione di una decisione presa nell’ormai lontano 2009 dall’allora consiglio di amministrazione, una cosa certa è che tra gli obiettivi di questa amministrazione vi è quello della ricerca e dell’acquisto di una sede, obiettivo su cui si continua a lavorare e che dovrà essere raggiunto unitamente al recupero degli squilibri economici delle gestioni pregresse e nel rispetto dei criteri di sostenibilità, priorità degli obiettivi strategici e salvaguardia degli equilibri di bilancio”.

 

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