SULMONA – “Una errata ed illegittima valutazione della prova scritta per avere la commissione esaminatrice dato per sbagliate le risposte ad alcuni quesiti, con conseguente errata assegnazione del punteggio al suo compito”. Con queste motivazioni una donna residente a Sulmona ha trascinato la società partecipata del Cogesa davanti al Tribunale Amministrativo Regionale per l’annullamento della graduatoria definitiva riguardante la selezione pubblica, per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo pieno ed indeterminato di un addetto amministrativo al magazzino. Dopo aver chiamato in causa i giudici amministrativi, per il tramite dei legali Giuseppe D’Angelo e Simonetta Caputo, la società partecipata ha annullato in autotutela la graduatoria in questione rettificando il punteggio in favore della ricorrente. Nello specifico la donna aveva riportato un punteggio complessivo di 57,40 /100, collocandosi al terzo posto della graduatoria definitiva dietro i controinteressati, ovvero il vincitore di concorso con 81,20 /100 e la prima tra gli idonei 58/100. Il tutto, secondo gli avvocati, per una erronea ed illegittima valutazione della commissione. Alcuni quesiti a risposta multipla contenevano più risposte valide. Altri erano formulati in maniera equivoca e quindi fuorviante. Tutte doglianze accolte dalla partecipata che ha annullato la graduatoria e ha ridato la giusta collocazione alla candidata, posizionata al secondo posto, anche se la rettifica veniva approvata e pubblicata solo dopo la scadenza del termine previsto dalla legge per il deposito del ricorso. Per questo davanti al Tar gli avvocati della ricorrente chiederanno la condanna della società al pagamento delle spese di lite sebbene, nel merito, possa considerarsi cessata la materia del contendere.
