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SULMONA – Potrebbe non cambiare nulla fra Comune e Cogesa dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso della Undis e ha annullato gli atti impugnati riguardanti l’affidamento diretto del servizio rifiuti. Per l’amministratore unico del Cogesa Vincenzo Margiotta la strada dell’affidamento in house poteva essere tranquillamente percorsa dal Comune di Sulmona in quanto l’attività del Cogesa verso i Comuni soci supera il 50% costituendo l’attività prevalente della società. “Cogesa non è stata brava a documentare il dato sull’attività prevalente della società, come viene, tra l’altro, evidenziato nella motivazione della sentenza del Consiglio di Stato. Dato che non è veritiero come dimostrano i bilanci della società” ha chiarito Margiotta. A sostegno di questa tesi l’amministratore di Cogesa ha citato i dati del fatturato verso i soci e verso il pubblico dal 2012 ad oggi, che fanno segnare un dato iniziale del 52,57% di attività prevalente fino al dato attuale che è all’incirca dell’80%. Sostanzialmente la sentenza annulla la delibera del Consiglio Comunale e non la convenzione tra Comune e Cogesa. Ne consegue che la palla passa agli amministratori e agli uffici di Palazzo San Francesco. “A questo punto il Comune di Sulmona può scegliere due strade: o rinnovare la volontà con una nuova delibera del Consiglio comunale di affidare il servizio in house al Cogesa oppure scegliere altre soluzioni, come la gara d’appalto, cosa che noi non auspichiamo” ha concluso l’amministratore unico della società.

Andrea D’Aurelio

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