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SULMONA – La mozione di sfiducia al sindaco Annamaria Casini non passa ma la maggioranza va sotto in Consiglio Comunale. Con sette voti favorevoli ( opposizione) e sei contrari ( maggioranza) la mozione è stata respinta perché non ha raggiunto il numero dei nove voti necessari per l’approvazione e per avviare le procedure di scioglimento del Consiglio Comunale. Hanno pesato le assenze di due consiglieri di maggioranza ma il verdetto dell’assise civica conferma che il sindaco resta in sella ma la maggioranza non è poi così forte. È stato un Consiglio teso e dai toni diretti e accesi, con una grande partecipazione di pubblico che, a differenza delle altre sedute, ha affollato il Palazzo. La consigliera comunale Roberta Salvati continua a chiedersi il perchè di una crisi mentre il consigliere Di Rocco ha accusato la minoranza di essere l’artefice di un Casini-ter. Balassone chiarisce di non aver mai ricevuto l’invito a firmare come pure, il consigliere Fabio Pingue, dichiara che la maggioranza “non ha fissato nè il giorno e nè l’ora” per mandare a casa il sindaco. Di Masci, dopo il siparietto con la consigliera Salvati il cui outfit continua a far discutere, ha detto chiaramente che non darà l’appoggio al nuovo esecutivo, votando a favore della mozione di sfiducia. Il consigliere Ramunno, dopo aver avuto diversi battibecchi con Pingue, ha definito una “farsa” la mossa della sfiducia perchè- ha urlato più volte- “già si sa che non passa e la città lo deve sapere”. Non corre buon sangue tra Elisabetta Bianchi e il sindaco che si sono punzecchiate per l’ennesima volta tant’è che è stato necessario sospendere il Consiglio. La Bianchi ha anche proposto le firme contestuali in aula mentre il collega di partito, Mauro Tirabassi, sostiene che i tempi tecnici per sciogliere il Consiglio c’erano tutti. Santilli resta in maggioranza ma si dimette da capogruppo di Sulmona al Centro. Si passa ai voti. In sette ( tutta la minoranza con l’aggiunta di Di Masci) votano per la sfiducia della Casini. La maggioranza resta a quota sei viste le assenze di Amori e Di Rienzo. Il Presidente del Consiglio Katia Di Marzio e il sindaco si sono astenute. Finisce così una seduta tesa che mantiene in carreggiata la Casini con una maggioranza però sempre risicata. Finchè la barca va lasciala andare.

Andrea D’Aurelio

 

 

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