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SULMONA – “Con tutte le nostre forze cercheremo di contrastare questa ennesima privazione”. E’ il sindaco di Sulmona Annamaria Casini ad alzare la voce dopo la decisione del Ministero di sopprimere il posto di polizia polfer di Sulmona. La comunicazione è arrivata nei giorni scorsi ai sindacati, unitamente alla convocazione di un ulteriore vertice fissato al 21 dicembre. “Purtroppo dobbiamo assistere per l’ennesima volta a un tentativo di espoliazione”- tuona il primo cittadino. “I servizi sono importanti in questo territorio e la polizia ferroviaria è un aspetto fondamentale. Dobbiamo assolutamente portare avanti le nostre istanze”- aggiunge Casini- annunciando che nei prossimi giorni il Comune tornerà a incontrare gli organi competenti per verificare soluzioni alternative rispetto questa vicenda. Convinta che si debba riaprire a stretto giro un tavolo istituzionale è la consigliera Roberta Salvati, in prima linea per la difesa del posto di polizia Polfer. Salvati ha chiesto alle senatrici Pelino e Pezzopane di coinvolgere tutti i parlamentari abruzzesi in questa battaglia. Il posto di polizia polfer di Sulmona è il secondo scalo ferroviario d’Abruzzo che conosce il transito di 65 treni giornalieri. Lo ha ricordato il sindacato Coisp che da anni ha presentato le sue rimostranze al Ministero, formalizzando più volte il no alla chiusura del presidio. In un report dell’agosto 2015 il Coisp metteva nero su bianco l’intesa attività del posto di polizia che allora riguardava 4208 persone identificate, 72 autovetture controllate, 279 scorte ai treni viaggiatori, 92 contravvenzioni, 70 delitti in ambito ferroviario e 7 in quello extraferroviario. Otto gli arresti che si registrarono e 17 le denunce.

Andrea D’Aurelio

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