

Esprimiamo la nostra più ferma condanna in merito all’aggressione denunciata dal sindacalista Andrea Frasca, rappresentante della CGIL, avvenuta durante un incontro con i vertici della società Aquila, operante nel settore della vigilanza privata. Secondo quanto riferito, l’episodio si è verificato mentre Frasca svolgeva il proprio ruolo a tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, in un contesto che dovrebbe garantire rispetto, trasparenza e legalità. La notizia ha suscitato profonda preoccupazione: in un momento storico in cui la rappresentanza sindacale resta uno dei cardini della democrazia nei luoghi di lavoro, ogni forma di intimidazione o violenza, verbale o fisica, è inaccettabile. Quanto accaduto, al di là delle ricostruzioni divergenti, rappresenta un segnale allarmante. Se da un lato la CGIL parla apertamente di aggressione, dall’altro l’azienda – per voce dell’amministratore delegato Angelo Di Nardo – respinge con fermezza le accuse, parlando di un “confronto acceso” e negando ogni atto di violenza. Secondo Di Nardo, Frasca avrebbe partecipato a una riunione senza invito formale e avrebbe avuto un battibecco dai toni accesi con un delegato aziendale. La società precisa che il sindacalista si sarebbe allontanato spontaneamente dalla sede. In attesa che venga fatta piena luce sull’accaduto, ribadiamo la nostra totale solidarietà ad Andrea Frasca e alla CGIL. Le dinamiche sindacali, anche quando complesse o conflittuali, non devono mai sfociare in intimidazioni personali. Serve ora un impegno collettivo per riaffermare il valore del dialogo, del rispetto reciproco e della tutela dei diritti nel mondo del lavoro. Nel 2025 non possiamo permettere che la rappresentanza sindacale venga messa in discussione. La democrazia si misura anche dalla libertà dei lavoratori di organizzarsi e farsi rappresentare senza paura.