
Un’unica classe per studenti di prima e seconda media: è questa la soluzione che l’Ufficio Scolastico Regionale ha previsto per la scuola secondaria di primo grado della Valle Subequana. Una scelta che, però, non convince affatto i sindaci del territorio, i quali hanno inviato una formale richiesta di revoca al competente ufficio regionale. Gli amministratori locali denunciano che il modello della pluriclasse sia dannoso sia per gli alunni che per i docenti, costretti a gestire contemporaneamente due percorsi formativi differenti. “È un assetto didattico inadeguato e penalizzante – sottolineano – che rischia di compromettere la qualità dell’insegnamento e il diritto all’istruzione sancito dalla Costituzione”. La protesta non nasce oggi: già nei mesi scorsi i sindaci avevano segnalato più volte la criticità, avviando interlocuzioni con l’assessorato regionale e con gli uffici ministeriali. Nonostante ciò, il provvedimento è rimasto in vigore. Particolarmente grave, secondo i primi cittadini, è la contraddizione con il Decreto-Legge 123/2023, noto come “Decreto Caivano”, che mira a rafforzare l’offerta educativa nei territori più fragili e a contrastare la dispersione scolastica. “Unire in un’unica classe studenti con età e livelli diversi – osservano – significa andare nella direzione opposta rispetto a quella indicata dal governo”. Da qui la richiesta: classi separate per ciascun anno scolastico, eventuali deroghe ministeriali e l’applicazione piena delle misure del Decreto Caivano. “Abbiamo bisogno di una risposta urgente – concludono i sindaci – perché in gioco c’è il futuro dei nostri ragazzi”. Rassicurazioni arrivano dall’Usr Abruzzo. “Nel caso specifico, il Dirigente scolastico, accanto a numerose altre deroghe, non ha ritenuto di richiedere anche l’attivazione di una classe aggiuntiva nel plesso di Castelvecchio costituita da soli 6 alunni. Tuttavia la richiesta, pervenuta il primo settembre, sarà presa in considerazione dal nuovo dirigente scolastico, che, previa interlocuzione con le famiglie, potrà utilizzare nelle forme ritenute più opportune l’organico assegnato all’Istituto nel suo complesso”- assicurano dalla Regione.









