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L’Aquila ricorda le 309 vittime del sisma che la notte tra il 5 e 6 aprile 2009 colpì il capoluogo d’Abruzzo e altri 56 comuni. A causa delle norme emanate per contenere il contagio da Covid-19 per il secondo anno consecutivo non si è svolta la fiaccolata.

Alle 18 di ieri 5 aprile, si è tenuta, nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, una celebrazione liturgica officiata dall’arcivescovo della città dell’Aquila, cardinale Giuseppe Petrocchi, nel corso della quale è stata data lettura dei nomi delle vittime del sisma.

Successivamente il primo cittadino, Pierluigi Biondi, ha pronunciato una breve allocuzione. Immediatamente dopo, con il prefetto, Cinzia Torraco, e il cardinale, ha reso omaggio alle lapidi delle vittime del terremoto nella Cappella della memoria situata all’interno della chiesa.

I momenti principali della serata sono stati tradotti anche in Lis (Lingua Italiana dei Segni).

Alle ore 21 da Piazza Duomo è partito un fascio di luce azzurra verso il cielo: un gesto simbolico che ricalca quello dello scorso anno.  Il dispositivo è rimasto acceso sino alle ore 3:32, ora della devastante scossa di terremoto che fu registrata nella notte del 6 aprile 2009.

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Alle 21:15 sono stati effettuati 309 rintocchi, cui è seguita, a cura di un vigile del fuoco (Francesca Di Nino), l’accensione di un braciere posizionato nei pressi della chiesa. Hanno presenziato il prefetto della provincia dell’Aquila, il sindaco dell’Aquila, il cardinale, e il sindaco di Cugnoli (Pescara), Lanfranco Chiola, in rappresentanza dei Comuni del cratere.

 

 

Oggi 6 aprile, alle 12, si è tenuto un momento di silenzio e di riflessione davanti all’ex Casa dello Studente, in via XX settembre, a ricordo delle giovani vittime che morirono nel crollo dello stabile la notte del 6 aprile 2009. Alla commemorazione erano presenti il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, il primo cittadino di Villa Sant’Angelo, Domenico Nardis in rappresentanza dei Comuni del cratere sismico, il prefetto della provincia dell’Aquila, Cinzia Torraco, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, l’Arcivescovo dell’Aquila signor Cardinale Giuseppe Petrocchi.

Per l’intera giornata è stato proclamato il lutto cittadino.

“I nostri cari, sacrificati sotto le macerie, sono diventati parte di noi, testimoni – in un dialogo tra anime – di una visione della vita che, attraverso la forza del lutto, dell’emozione che scaturisce dal dolore, produce la speranza, che è apertura al futuro. Sono 12 anni che abbiamo ritualizzato il lutto per curare le nostre anime. Ed è da due anni, che questo rito del dolore e della speranza è stato trasformato, dall’emergenza sanitaria, da cerimonia corale a evento in solitudine”. E’ quanto scrive il sindaco Biondi nel suo discorso. “Ancora una volta, dopo il 6 aprile di 12 anni fa, oggi dobbiamo fare ricorso alla nostra forza interiore di gente di montagna, dobbiamo reimparare a vivere nella normalità.

Il dolore non ferisce soltanto, ma stimola le nostre risorse più profonde per affrontarlo e viverlo all’altezza di una dignità umana che la storia continua a riscattare tra le pieghe di avvenimenti carichi di terrore, orrori, ma anche successi e rinascite”.      

“Oggi è il giorno del ricordo, del dolore, del pensiero alle tante, troppe vittime di quella dannata notte, la vicinanza ai familiari che, ogni momento della loro vita, sono costretti a sopportare una scossa di dolore che non ha mai fine; giunga a ognuno di loro la vicinanza del Presidente, del Consiglio e dell’intera Amministrazione della Provincia dell’Aquila, una partecipazione sincera che vuole testimoniare la presenza dell’istituzione al lutto che si rinnova e investe un intero territorio”, le parole del presidente della provincia Angelo Caruso.

“A dodici anni dall’evento sismico che coinvolse l’Aquila e i comuni vicini, provocando vittime e danni enormi al territorio, la Cgil nazionale e la Camera del Lavoro del capoluogo abruzzese sono vicine alle famiglie colpite dai lutti e a tutti i cittadini coinvolti”. È quanto si legge in una nota congiunta della Confederazione nazionale e della Cgil dell’Aquila.

«Sono trascorsi 12 anni dalla terribile notte del 6 aprile 2009 in cui il terremoto ha colpito con forza L’Aquila e gli abruzzesi. Ricordo come ieri la paura, il fiato sospeso, il coraggio dei soccorritori, la gioia per chi veniva estratto vivo dalle macerie, la forza degli abruzzesi e la straordinaria solidarietà che abbracciò la città. Ma soprattutto il dolore, fortissimo, per le 309 vittime. Oggi l’Italia intera ricorda ognuna di loro e si stringe alle famiglie. Il nostro cuore batte per loro, ma è ricolmo di speranza. Oggi ribadiamo l’impegno di Fratelli d’Italia, in Parlamento e ad ogni livello, per la ricostruzione. C’è ancora molto da fare, ma L’Aquila sta rinascendo giorno dopo giorno e può contare sul nostro lavoro nelle Istituzioni locali e nazionali per diventare ancor più bella e fiera di quanto non lo fosse già».
Lo dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni

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“La casa dello studente rappresenta uno dei simboli tra i più dolorosi del terremoto che ha colpito L’Aquila nel 2009. Il fatto che abbia coinvolto giovani vite ci tocca profondamente. Le ferite di quel drammatico evento si vedono a occhio nudo nonostante la ricostruzione stia finalmente decollando e si cominci a rivedere una città restituita alla vita”. Sono parole del presidente della giunta regionale Marco Marsilio. “Tutto questo ci aiuta a sperare e a guardare al futuro con ottimismo nonostante un anno di pandemia che ha aggravato una situazione socio economica già difficile da affrontare. Del resto, siamo stati sempre capaci di risollevarci con uno spirito combattivo, sappiamo andare avanti e guardare al futuro con ottimismo che, siamo sicuri, ci riserverà grandi prospettive e soddisfazioni”.

 

              

 

 

 

 

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