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SULMONA – I Carabinieri lo arrestano nonostante la misura cautelare in atto ma il Tribunale non convalida. Protagonista della vicenda è il 19 enne di Pratola Peligna, D.S, che è stato tratto in arresto nella serata di ieri dai Carabinieri della compagnia di Sulmona per la detenzione di 22 grammi di hashish e di un bilancino di precisione, rinvenuti nella sua abitazione della cittadina peligna dove si trova agli arresti domiciliari. Il modello dello “spaccio di famiglia” si è così ripetuto. Anche il fratello fu arrestato dalle Fiamme Gialle nei mesi scorsi mentre spacciava dai domiciliari. Per lui si aprirono le porte del carcere. Per il 19 enne, invece, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, ha ricondotto la detenzione della sostanza stupefacente nell’alveo della tenuità del fatto, come richiesto dall’avvocato difensore, Roberta Polce, nonostante lo scarso quantitativo di droga gli sia stato recapitato verosimilmente dall’esterno, essendo il soggetto ristretto ai domiciliari. Il Tribunale non ha convalidato l’arresto in flagranza di reato eseguito dai Carabinieri e non ha inteso applicare alcuna misura cautelare poichè, con la lieve entità del fatto, la detenzione della sostanza viene intesa ad uso personale. Il 19 enne resta tuttavia ai domiciliari per l’altro episodio, quello dello scorso 1 giugno, quando i Carabinieri lo trovarono in possesso di 60 grammi di hashish, divisi in tre dosi, più una somma in contante, considerata presunto provento dello spaccio. In quella occasione i militari sequestrano 95 grammi della stessa sostanza e denunciarono un altro acquirente.

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