
Sarà processato il 50enne di Bagnaturo, finito nel mirino della magistratura per aver esploso tre colpi con una pistola scacciacani nell’androne del condominio dove vive la sua ex compagna. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pescara, Mariacarla Sacco, che ha accolto le richieste della procura e ha fissato l’udienza per il 15 settembre. I fatti risalgono alla notte del 26 aprile, quando il 50enne si era presentato sotto casa della ex compagna, non accettando la fine della relazione sentimentale, e aveva esploso tre colpi con una pistola scacciacani, urlando e minacciando la donna di morte. Un gesto che aveva sconvolto non solo la vittima, una 51enne, ma anche i residenti della palazzina. Sul posto erano intervenuti i carabinieri per raccogliere testimonianze e avviare le indagini. A casa dell’uomo erano state sequestrate due pistole scacciacani. Inizialmente il 50enne era stato denunciato a piede libero, non essendoci i presupposti per l’arresto in flagranza, ma in seguito, grazie anche alle immagini delle telecamere di videosorveglianza private, era scattata la custodia cautelare in carcere che il giudice ha provveduto a sostituire in queste ore con gli arresti domiciliari, essendosi “allentate le esigenze cautelari”. Il 50enne, difeso dall’avvocato Uberto Di Pillo, si è sempre difeso, sostenendo che il suo comportamento altro non era che una reazione alla decisione della donna di non fargli vedere i figli e che, quella sera, una telefonata della figlia di sei anni lo aveva turbato. Tuttavia il giudice ha stabilito che le accuse sono solide per essere sostenute in giudizio. L’ipotesi di reato è di atti persecutori