
Stava scontando la pena di un anno e nove mesi di reclusione per gli atti persecutori nei confronti della sua ex ma è stato “sfrattato” da casa per la scadenza del contratto di affitto. Per questo il Tribunale di Sorveglianza dell’Aquila, chiamato in causa dal proprietario dell’immobile, ha revocato il beneficio e ha ripristinato la custodia cautelare in carcere. Protagonista della vicenda è un 55enne di Rivisondoli che è stato rinchiuso nel carcere di Lanciano dai carabinieri della compagnia di Castel di Sangro. I militari gli hanno notificato il provvedimento della Sorveglianza. Ora, anche se al “fresco”, avrà un tetto. La vicenda risale al 2021. Stando alle accuse, le condotte dell’uomo avevano assunto i connotati del marito padrone: botte, minacce, pedinamenti, umiliazioni in pubblico e davanti ai figli. Insomma una lunga lista di vessazioni che portò il 55 enne perfino a speronare l’auto della moglie, cagionandole un colpo di frusta e qualche giorno di prognosi. L’uomo era statl arrestato e rinchiuso in carcere il 26 agosto 2021. Concessi gli arresti domiciliari non si era rassegnato e aveva continuato a vessare il coniuge, utilizzando un telefono cellulare in suo possesso. Da qui l’altalena di misure cautelari fino al doppio processo, in primo e secondo grado. Da due anni e quattro mesi la pena era stata ridotta in Appello. Diventata definitiva in Cassazione, gli era stata concessa la detenzione domiciliare. Ieri revocata dopo lo sfratto dal domicilio. Il 55enne torna così dietro le sbarre









