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SULMONA – Riprendere in mano dopo un anno quelle attrezzature, montarle e sistermarle, con il pubblico che tra distanze e mascherine fa da cornice, con la voglia di tornare alla normalità. L’emozione è ancora palpabile per il sulmonese Luigi Fracassi, titolare dell’omonima azienda, che come tecnico del settore dello spettacolo si è rimesso in carreggiata dopo lo stop forzato causato dal Covid. Un anno di chiusure prolungate, perdite economiche e risorse umane “riciclate” in altri mestieri. Qualcuno, per forza di cose, ha cambiato lavoro e si è perso per strada. L’immagine che fa da filo conduttore è quella del baule vuoto, che lo scorso 18 aprile ha dominato nella centrale piazza Garibaldi di Sulmona, per il ricordo del giovane, Simone Lotito. Fracassi rilegge in una nostra intervista gli effetti della pandemia sulla categoria degli “illustri sconosciuti”, almeno per lo Stato che ha erogato aiuti limitati al settore, ma la prospettiva di ripresa è pressocchè buona. “Noi titolari di aziende abbiamo resistito e ci stiamo dando una mano”- interviene- “abbiamo creato un’associazione di Service Abruzzo. Gli enti ci stanno dando una mano con i cartelloni estivi di tutto rispetto sul territorio”. Certo non basta qualche concerto per recuperare l’indotto che è venuto meno, circa il 50 per cento. “Il nostro settore è stato duramente provato. Tanto personale tecnico si è dovuto reinventare un lavoro. Noi siamo pronti a risollevarci”- aggiunge Fracassi che chiede anche uno sforzo in più ai comuni per investire su cultura e turismo dal territorio. L’ntervista integrale è disponibile sulla nostra piattaforma di youtube.

Andrea D’Aurelio

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