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SULMONA – Un mediatore culturale, un insegnante di lingua, uno psicologo, un assistente sociale, un educatore e un operatore domiciliare. Saranno in sei a lavorare a stretto contatto con i richiedenti asilo per il progetto Sprar a Cansano e Campo di Giove. Muove i primi passi la cooperativa Horizon Service che punta su una serie di attività fra cui il recupero del sito archeologico di Cansano, progetti mirati nel campo dell’arte e nei servizi di pubblica utilità, tenendo conto anche delle inclinazioni dei richiedenti asilo e di quei progetti che potrebbero aprire le porte a sblocchi lavorativi nel futuro. Il contributo annuale assegnato per realizzare il progetto ammonta a 196.801,43 euro, 12 sono i richiedenti asilo, titolari di protezione umanitaria o internazionale e rifugiati, che verranno ospitati nei due paesi, 5 a Cansano e 7 a Campo di Giove. Il progetto presentato dai due comuni figura infatti, unico in Abruzzo, tra quelli ammessi a contributo nella graduatoria per l’accesso al Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (Fnpsa) pubblicata dal ministero dell’Interno il 28 dicembre 2017. Tutti i dettagli dell’iniziativa saranno illustrati nel corso di un incontro pubblico che si terrà a breve con le due comunità. “Cercheremo di far capire i risvolti positivi che può avere tale progetto, le metodologie che saranno utilizzate e il fatto che noi abbiamo inserito la clausola di salvaguardia, cioè che dopo l’attivazione dello Sprar non si possono attivare altri progetti di accoglienza”- afferma Gennarino Settevendemme, Presidente della Horizon Service, la cooperativa che si è aggiudicata il progetto- “non aspettiamo altro per incontrare la cittadinanza e per presentare ufficialmente il progetto. Un momento che servirà anche per stemperare i toni e le preoccupazioni della vigilia”.

Andrea D’Aurelio

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