
Pedinamenti, rumori, accensione di fuochi, colpi di clacson ripetuti, offese e molestie. Una vera e propria persecuzione quella denunciata da una donna residente a Bugnara da parte dei vicini di casa, padre e figlio di 63 e 25 anni, per i quali la procura della repubblica di Sulmona ha chiesto il rinvio a giudizio per stalking. I fatti sono avvenuti lo scorso anno quando la donna, stanca di subire minacce e dispetti, si è rivolta alle forze dell’ordine. Secondo l’accusa, i due congiunti si sarebbero resi protagonisti di condotte reiterate nel tempo. Dalle ingiurie proferite nei confronti della donna fino all’interruzione della fornitura idrica, all’accensione di fuochi e all’occlusione della porte del garage con l’auto. Non solo. Sempre secondo l’imputazione, il 63enne e il 25enne avrebbero innescato dei rumori con il sistema di videosorveglianza e l’avrebbero scossa con molestie e colpi di clacson fino a procurarle un grave stato d’ansia che ha portato la vittima a modificare il proprio tenore di vita. Accuse solide secondo il pm che ha chiesto al giudice per le udienze preliminari di mandare a processo padre e figlio per gli atti persecutori nei confronti della vicina di casa. Palla ora al gup chiamato a decidere se ci sono o meno ragionevoli previsioni di condanna a carico degli imputati