SULMONA – Sette giorni di prognosi e un’importante distorsione cervicale. E’ quanto ha riportato l’agente penitenziario di 37 anni, di stanza nel penitenziario peligno di piazzale Vittime del Dovere, che è stato aggredito l’altra sera da un detenuto per futili motivi. Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza che balza alle cronache nel carcere sulmonese che a breve, terminate le operazioni di collaudo, ospiterà altri duecento detenuti nel nuovo padiglione a fronte di risorse umane sempre più scarse, nonostante i primi dieci rinforzi annunciati di recente per la polizia penitenziaria. Nelle ultime ore è stata ricostruita la dinamica dell’aggressione. Sembrerebbe che il detenuto non sarebbe riuscito a parlare con il suo avvocato e avrebbe quindi dato libero sfogo alla sua rabbia fino a sferrare un violento pugno alla nuca dell’agente penitenziario, reo di essere capitato nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. Da lì il trasferimento in ospedale e la diagnosi di distorsione cervicale. L’agente ne avrà almeno per una settimana, salvo nuove consulenze. Non bisogna andare troppo a ritroso per ritrovare un’aggressione balzata alle cronache. Lo scorso 11 gennaio un altro agente era stato malmenato con un calcio in bocca per essere intervenuto a sedare una discussione di un detenuto in infermieria. La scorso mese di luglio un camorrista ubriaco fracassò il volto di un assistente capo, costringendolo ad un intervento chirurgico. Il caso più eclatante risale al 2018 quando un detenuto sfigurò con olio bollente un agente. “Non se ne può più” ha protestato la Uil Pa tornando a chiedere il trasferimento dei detenuti violenti. Alla vigilia del nuovo padiglione il clima risulta sempre più teso. (a.d’.a.)
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