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SULMONA – Non ci fu concorso di reato. Il giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, ha assolto questa mattina F.R., 29 enne residente a Sulmona, per l’aggressione perpetrata ai danni di un altro giovane di Bussi, la sera del venerdì santo del 2017, al rientro della processione. Secondo il castello accusatorio l’imputato avrebbe agito in unione e in concorso con G.S, sferrando un violento pugno sulla nuca del giovane all’interno di un locale pubblico, colpendolo con un altro fendente al viso, cagionandogli lesioni personali dalle quali scaturiva un indebolimento permanente dell’organo di respirazione, in conseguenza della rottura del setto nasale. Una prognosi di 50 giorni che fece scattare per entrambi la misura cautelare, a seguito dell’attività d’indagine curata dalla Squadra Anticrimine del Commissariato Ps di Sulmona. L’aggravante era quella di aver agito per futili motivi, consistiti nel non aver tollerato la richiesta della vittima di rispettare l’ordine della fila prima di accedere al bagno del locale in questione. Nel corso del processo la responsabilità dell’aggressione è ricaduta di fatto solo su G.S, che ha patteggiato la pena di due anni di reclusione. L’odierno imputato non sarebbe stato riconosciuto dalla persona offesa né l’ipotesi del concorso di reato sarebbe stata considerata fondata. Da qui la sentenza di assoluzione poiché risulta insufficiente e contradditoria la prova che l’imputato, difeso dall’avvocato Alberto Paolini,ha commesso il fatto. La Procura aveva chiesto la condanna a quattro anni e otto mesi. (a.d’a.)

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