
Far conoscere e promuovere il territorio della Val Tritana con le sue testimonianze e bellezze artistiche, monumentali, architettoniche e ambientali. Apprezzarne le tradizioni tramandate di padre in figlio: gli usi, i costumi, i modi di dire che il tempo ha radicato e consolidato.









E, assolvendo a un compito precipuo e fondamentale, degustare e assaporare le prelibate pietanze a base di pesce d’acqua dolce (gamberi e trote), che lo chef Mario D’Ortenzio e la sua famiglia hanno preparato e presentato ai numerosi ospiti dell’Accademia Italiana della Cucina, riuniti lo scorso sabato, a Bussi sul Tirino, su iniziativa del dinamico e intraprendente Presidente della Delegazione Aternum di Pescara, Giuseppe Di Giovacchino, insieme ai Simposiarchi Gerardo Rasetti, Claudio Ciamarone e Gaetano Villani.
Dopo i rituali saluti di benvenuto, il giornalista Ennio Bellucci, con anni di esperienza in Rai e relatore dell’evento, ha affrontato con dovizia di particolari, trasporto e riconosciuta bravura il tema scelto per la conviviale bussese: “Arte, storie, battaglie di lavoro, di gioie e dolori. Luoghi dell’anima e il fiume con il fascino incantatore: il Tirino.”
Il Prefetto emerito di Pescara, Vincenzo D’Antuono, il Presidente Di Giovacchino e le altre “anime” importanti della Delegazione pescarese hanno poi accolto e presentato il Vescovo di Sulmona-Valva, Mons. Michele Fusco, intervenuto per portare il suo saluto, rinnovare l’invito a un momento di profonda riflessione e rilanciare il suo messaggio di Pace.
È seguita la degustazione, apprezzata e gradita da tutti i partecipanti. “Il piacere dei banchetti non si deve misurare dalle squisitezze delle portate, ma dalla compagnia degli amici e dai loro discorsi”, diceva Marco Tullio Cicerone.
Insomma, un pomeriggio piacevole e utile, all’insegna dello stare insieme e dell’amicizia, animato dalla sete di conoscenza. Il tutto realizzato con stile ed eleganza.