banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner

Hanno diritto al risarcimento gli eredi delle vittime dell’eccidio di Pietransieri. Lo ha deciso la Corte d’Appello dell’Aquila che ha sciolto oggi la riserva, condannando la Repubblica Federale di Germania, il Ministero degli affari esterni della cooperazione internazionale al risarcimento di circa 4 milioni di euro, da ripartire per i trenta parenti delle vittime che erano stati esclusi dai risarcimento e avevano intentato l’azione giudiziaria. Inizialmente era stata proprio la Corte d’Appello a dire no ai parenti delle vittime, rimanando la decisione alla Corte di Cassazione. I giudici capitolini, nei mesi scorsi, avevano accolto le istanze degli eredi, mettendo nero su bianco che “le richieste di risarcimento possono essere evase anche in maniera individuale e non per forza collegiale”, aprendo le porte di fatto al risarcimento. “Il particolare momento storico post bellico (ove vi era una diffusa condizione di povertà) ed il peculiare contesto sociale (le vittime, pastori e contadini, appartenevano ad un piccolo abitato. Questi ultimi aspetti sono da ritenersi senz’altro rafforzativi dei normali rapporti di solidarietà familiare”- si legge nella sentenza della Corte d’Appello che ha quantificato i singoli risarcimenti. In totale, tenendo conto delle precedenti sentenze, ammontano i 15 milioni i risarcimenti. Somme che saranno erogate nei prossimi mesi con il fondo del Pnrr messo a disposizione per i crimini nazisti. L’eccidio di Pietransieri costò la vita a 128 civili inermi, che il 21 novembre 1943 furono trucidati nel bosco dei Limmari dai soldati nazisti per il sospetto che la popolazione civile sostenesse i partigiani. A Pietransieri morirono 60 donne, 34 bambini con meno di 10 anni e molti anziani.

Lascia un commento