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SULMONA – Superate le trentamila presenze nella tre giorni. Se ogni bilancio si fa con i numeri, è evidente che lo Street Food si è rivelato un successone al di sopra di tutte le aspettative. Ma si sa che nel calderone delle somme da tirare c’è anche altro: feedback, pareri che arrivano di qua e di là, sempre per migliorare perché ogni debutto non è mai perfetto. A Sulmona spetta comunque il primato per il migliore evento riuscito finora su scala nazionale. “E’ un riconoscimento che ci riempie di orgoglio”- ha esordito il Presidente dell’associazione Abruzzo Again Alessandro Di Prata che ha supportato Barbara Lunelli nell’organizzazione della kermesse che ha trasformato Sulmona nella capitale del cibo di strada almeno per tre giorni. Una frontiera che è piaciuta soprattutto per l’ampia offerta culinaria con 70 specialità proposte da 15 food truck. Dall’apprezzatissima Gricia di Amatrice alle birre artigianali, passando per le carne toscana e gli arrosticini di pecora. “E’ un grande successo che vorremmo replicare per cercare di riproporlo annualmente con qualche variazione”- ha fatto sapere l’assessore comunale al commercio Stefano Mariani, spiegando che l’amministrazione farà di tutto per inserire lo Street Food fra quelli appuntamenti fissi che fanno bene a Sulmona. Che cosa c’è da rivedere? Sicuramente la partecipazione degli esercenti dal momento che molti degli esercizi commerciali sono rimasti chiusi. Resta il malcontento per quella zona del corso ancora trascurata, la zona sud, ma non per volere di Comune e organizzatori. Ogni evento infatti deve chinare il capo alla circolare Gabrielli. C’è stato il fuori programma iniziale con le segnalazioni alla Polizia Locale per la diversa sistemazione dei tavoli, subito ripristinata. Ma per fare turismo serve anche un terreno fertile. I gesti di inciviltà non sono mancati visto che per due mattine di fila gli operatori del Cogesa hanno dovuto ripulire la scalinata dell’Annunziata da bottiglie, carte e resti di cibo. Per una città che si mostra sempre restia alle novità e ai cambiamenti il festival del cibo di strada ha comunque portato una ventata di entusiasmo. Per il futuro bisogna sicuramente correggersi ma il bilancio resta positivo. Buona la prima

Andrea D’Aurelio

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