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SULMONA – A 83 anni dalla Repubblica a Sulmona sulle orme di suo nonno prigioniero nell’ex campo 78 di Fonte d’Amore e lì deceduto (nel reparto di infermeria) nel 5 settembre 1918, a causa dell’epidemia di febbre spagnola. E’ la commovente storia scaturita dal gemellaggio siglato tra Sulmona e Å umperk nel 2017, il cui filo conduttore è proprio il Campo78 di Fonte d’Amore, che durante la guerra accolse numerosi prigionieri austroungarici. Il sindaco Annamaria Casini questa mattina ha incontrato il signor Karel Kučera, classe 1935, accompagnato dalla nipote, dalla sua assistente e dalla delegazione del Comune di Å umperk, composta da due funzionari delegati dal sindaco, i quali hanno rinsaldato i rapporti istituzionali di amicizia tra le due municipalità. Proprio attraverso il gemellaggio, il signor Karel Kučera, proveniente da Vlkoč (Distretto di Kyjov, Repubblica Ceca), ha potuto apprendere di quel campo di prigionia, in cui aveva vissuto gli ultimi mesi di vita suo nonno, il soldato ceco Jan Lanicek, che non ha mai conosciuto se non attraverso lettere, cartoline e fotografie. Ancora visibile negli occhi dell’ottantatreenne, l’intensa emozione nel leggere il nome del suo nonno sulla tomba nel cimitero sulmonese, dove sono sepolti i resti di molti dei cecoslovacchi periti durante la prigionia a Sulmona. La delegazione ha visitato, in questi giorni, anche il campo 78 e la mostra fotografica e documentale in esposizione nell’ archivio di Stato, accolti dal responsabile Roberto Carrozzo e guidati dallo studioso Mario Salzano. Oggi lascerà Sulmona alla volta di Pescara, dove realizzerà il suo desiderio di poter vedere, per la prima volta nella sua vita, il mare.

Andrea D’Aurelio

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