

È stato approvato, in sede di Conferenza permanente, il progetto per l’intervento di miglioramento sismico della Chiesa di Santa Maria di Montevergine a Sulmona. L’edificio sacro, che affonda le sue origini nel 1691, venne costruito su un terreno in località “Pizzone”, presso il Ponte de’ Cappuccini vecchi, donato il 12 luglio di quell’anno dal chierico Tommaso Ognibene. Oggi, a distanza di secoli, si avvia un’importante opera di recupero e consolidamento che ne garantirà la sicurezza e la valorizzazione. Il progetto, dal valore complessivo di 1.200.000 euro, prevede una serie di operazioni strutturali necessarie a sanare i danni provocati dai recenti eventi sismici e dall’instabilità statica dell’edificio:
Riparazione delle lesioni tramite sigillature e iniezioni di miscele non cementizie, a stabilità volumetrica;
Metodo del “cuci e scuci” per la rigenerazione muraria;
Consolidamento delle murature interne, oggi fortemente decorse e indebolite a causa della degradata condizione delle malte;
Stilatura strutturale profonda dei giunti di malta, dove necessario;
Inserimento di tre fasce orizzontali in fibra d’acciaio sulla parete posteriore, opposta alla facciata principale;
Verifica e integrazione delle catene strutturali, con l’installazione di nuove catene trasversali nell’aula, in sostituzione di quelle esistenti, a livello di sottotetto.
“Le nostre chiese sono parte integrante della tradizione e dell’identità del territorio – ha dichiarato il Commissario alla Ricostruzione per il Sisma 2016, Guido Castelli –. È nostro dovere tutelarle e restituirle al loro antico splendore. La sinergia tra le istituzioni è fondamentale per portare a compimento questi progetti. Per questo ringrazio il Presidente della Regione Marco Marsilio, il Vescovo Michele Fusco, l’Ufficio Ricostruzione e il Commissario Prefettizio Ernesta D’Alessio”. L’obiettivo condiviso è restituire la chiesa ai fedeli e alla comunità locale, rafforzando al contempo il legame tra memoria, fede e territorio.