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SULMONA – Sulmona-Scanno e Scanno-Sulmona. L’ambulanza del 118 impiega circa due ore e mezzo per trasportare all’ospedale dell’Annunziata un’anziana scannese che aveva bisogno di cure dopo la rottura del femore. L’episodio risale alla sera dell’Epifania e per i sanitari del 118 è stata un’impresa raggiungere il centro montano. Neve e bufera hanno mandato in tilt la viabilità tant’è che l’ambulanza è arrivata a Scanno in circa un’ora. Lì ha trovato dei volontari della Croce Rossa che hanno aiutato il mezzo a intrufolarsi nei vicoli e nelle strade del paese per recuperare l’anziana donna, già assistita in precedenza dalla Guardia Medica. Il tempo di far salire il paziente sul mezzo che l’ambulanza del 118 ha preso immediatamente la via del ritorno, arrivando all’ospedale di Sulmona in circa un’ora e mezza. Trattandosi solo della rottura di un femore le condizioni della donna restano stabili ma cosa sarebbe accaduto se alla base del malessere ci fossero state altre motivazioni, ad esempio un problema cardiaco o un malore improvviso? Riflessioni di questo tipo non possono sfuggire a coloro che puntano tutto sulla rete di emergenza-urgenza. Dopo la neve dell’Epifania, con la viabilità che è andata in tilt soprattutto sulle strade provinciali, il nuovo piano sanitario regionale si scontra con l’orografia del territorio peligno e sangrino. In preda alla bufera non c’è elisoccorso o rete di emergenza-urgenza che tenga. Lo dimostrano i svariati casi che hanno segnato la tre giorni del maltempo: le tre emergenze sanitarie dirottate da Castel Di Sangro a Isernia, le derrate alimentari all’ospedale sangrino che nel giorno dell’Epifania sono arrivate alle 15.10 grazie alla Protezione Civile di Pettorano Sul Gizio e la partoriente di Castel Di Sangro diretta a Sulmona salvata sul piano delle cinque miglia dai Vigili del Fuoco. La gestione dell’emergenze nei territori montani è un fenomeno da prendere in forte considerazione. Anche il mondo della politica continua a interrogarsi sull’argomento. Il consigliere comunale di Forza Italia Elisabetta Bianchi ribadisce che “per il sistema viario, per il clima e l’orografia, il piano sanitario regionale su Sulmona è da ripensare integralmente”. Esce allo scoperto su facebook anche il consigliere comunale di maggioranza Andrea Ramunno. “Una cosa è chiara e quest’emergenza lo certifica, il punto nascita e i servizi essenziali dell’ospedale di Sulmona non possono chiudere”- incalza il giovane consigliere. “Chi parla di elisoccorso o ambulanze attrezzate non si è mai trovato in certe situazioni particolari.
Ora il punto nascite è salvo e pienamente funzionante, grazie a chi ha lavorato per permettere di scongiurare una chiusura annunciata già da diversi anni”- aggiunge Ramunno. A riaccendere i riflettori sul tema è anche il Tribunale per i diritti del malato che mette alle strette il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso.

Andrea D’Aurelio

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