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SULMONA – Venti giorni a partire da lunedì quando le dimissioni saranno protocollate negli uffici di Palazzo San Francesco. Avrà tempo fino al 2 settembre il sindaco di Sulmona Annamaria Casini per decidere se desistere ancora una volta dalla sua scelta di lasciare la poltrona del primo piano di Palazzo San Francesco o restare ferma sulla sua ultima decisione e aprire le porte a un nuovo commissariamento. Dalle righe del comunicato pervenuto ieri alla stampa, dalle parole usate e dai toni più di commiato che di congedo, non si ravvedono altre possibilità. Si va verso la fine dell’era Casini con il Comune di Sulmona che di fatto si può dichiarare ingovernabile. La città si appresta ad avere il suo quinto commissario prefettizio consecutivo come nemmeno le amministrazioni comunali commissariate per mafia. Ci vorrebbe un mandato ad hoc per Sulmona, di due o tre anni, per aspettare la scadenza naturale del mandato amministrativo. Cinque anni per gli amministratori di Palazzo San Francesco evidentemente sono troppi. L’era dei commissariamenti cominciò nel 2003 quando era sindaco Pietro Centofanti, fatto cadere da undici consiglieri comunali che si dimisero in blocco. Arriva il commissario. Nel 2007 stessa sorte toccò a Franco La Civita con l’amministrazione che venne meno sul bilancio. Poi il colpo di grazia arrivò qualche giorno dopo con le dimissioni contestuali di undici consiglieri. Il 4 marzo 2013 cadde anche l’amministrazione capitanata da Fabio Federico che è l’unico, negli ultimi quindici anni, ad aver amministrato la città per tutto il quinquennio amministrativo. Aveva spedito la relazione di fine mandato alla Prefettura dell’Aquila. Un passaggio che sancisce di fatto la fine del percorso amministrativo. Ma due mesi prima delle elezioni venne mandato a casa dagli undici consiglieri del famoso manifesto che di domenica si recarono a Palazzo San Francesco per firmare le dimissioni. Due anni e mezzo è durata l’amministrazione Ranalli caduta il 16 febbraio 2016. L’ex sindaco azzerò la giunta il 30 gennaio dello stesso anno con l’intento di ricompattare e allargare la maggioranza ma gli accordi dell’ultimo minuto non arrivarono mai. Per tre settimane la città rimase senza esecutivo e nove consiglieri staccarono la spina, aprendo le porte all’ennesimo scioglimento del Consiglio Comunale. Il 20 giugno 2016 arriva il primo sindaco donna della città di Sulmona, Annamaria Casini, che indossa la fascia tricolore da sindaco. Si dimette la prima volta il 23 dicembre 2017, dopo il via libera alla centrale Snam da parte del Consiglio dei Ministri del governo Gentiloni, ma poi ci ripensa il 13 gennaio 2018. Ieri il colpo di grazia dopo la seduta infuocata del Consiglio Comunale con le nuove dimissioni del sindaco che saranno protocollate lunedì e quasi sicuramente, salvo sorprese dell’ultimo minuto, riconsegneranno la città nelle mani di un Commissario. Non c’è quattro senza cinque. Una triste verità che supera anche il noto saggio popolare.

Andrea D’Aurelio

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