SULMONA – Bilanci con segno più e buoni auspici per la stagione turistica. Sulmona torna sold out grazie alla Pasqua ritrovata che ha riportato il sorriso sul volto degli albergatori dopo due anni di alti e bassi dovuti alla pandemia. Dal centro alla periferia della città non c’è un albergo o una struttura ricettiva che siano rimaste a “secco” al termine dei riti pasquali. Posti letto occupati, pernottamenti continuati in alcuni casi per una settimana e gruppi turistici all’assalto della città. Nel vero senso della parola. Pieni anche ristoranti e le attività con gli incassi che tornano alle stelle. Non è un caso, d’altronde, che la Settimana Santa frutta quattro milioni di euro sul territorio, stando a recenti tesi universitarie. “Siamo tornati a riempire gli alberghi. Questo è un dato inconfutabile”- esordisce Giuseppe Casaccia del consorzio albergatori. Per Mariadora Santacroce “la Pasqua è tornata ad essere quella che è sempre stata, l’inizio della stagione turistica”. Tuttavia vale la pena soffermarsi sull’offerta turistica. Come si è presentata la città? Si è fatta trovare pronta? Indubbiamente sono state introdotte alcune novità. Dai musei aperti alle gigantografie nel parcheggio di Santa Chiara. Un circuito turistico culturale molto apprezzato per la città turistica. Il turismo delle grandi occasioni non sembra esserci lamentato anche se non manca il rovescio della medaglia. Il centro storico, senza piano acustico e interventi mirati, si è confermato talvolta invivibile soprattutto per l’inciviltà, contro la quale serve un nuovo approccio culturale. Tasto dolente resta il trasporto urbano con decine di corse soppresse a ridosso della Pasqua. Una città senza collegamenti non può definirsi turistica. Non è mancata qualche buca per la carenza di bitume anche se gli interventi sul decoro urbano e sulla vegetazione si sono comunque visti. Insomma il turismo ritorna ma ora serve una programmazione pianificata. Soprattutto serve una città non solo per i sulmonesi ma anche per i turisti.
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