
SULMONA. Suona il gong per le elezioni comunali del 25 e 26 maggio. Il tempo sta per scadere per le forze politiche in campo, chiamate a presentare le liste elettorali dalle 8 del 25 aprile fino alle 12 di sabato 26 quandro scadranno i termini. Al momento si configura una corsa a quattro tra gli aspiranti sindaci con un esercito di almeno 250 candidati consiglieri comunali per un totale di 16 liste. La coalizione di centrodestra schiera sei liste e candida a sindaco Luca Tirabassi, 54 anni, presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati. A sostegno di Tirabassi ci sono oltre 90 aspiranti consiglieri comunali. Pronte le liste di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Noi Moderati e Sulmona al Centro. A rilento l’Udc che dovrebbe comunque raggiungere il numero minimo di candidati previsto dalla legge (undici).Il centrosinistra, che si affida ad Angelo Figorilli come candidato sindaco, 68 anni e giornalista Rai, lancia la sfida elettorale con cinque liste. Sono circa 80 gli aspiranti consiglieri comunali pronti a dare battaglia. Le liste chiuse sono quelle del Pd, Sbic, Movimento Cinque Stelle e Sulmona Città Futura, la lista del candidato sindaco che ingloba anche gli esponenti di Italia Viva.A differenza di quanto dichiarato dal coordinatore nei giorni scorsi, il movimento non sarà presente con simbolo o lista civica autonoma. Ancora aperte le trattative nel polo civico riformista che scommette su Catia Puglielli, 47 anni, avvocato e presidente del tribunale per i diritti del Malato. Quattro le liste ufficiali: Convenzione Democratica per Sulmona e la Sulmona che Vogliamo d’ispirazione dimasciana, Azione del deputato Giulio Sottanelli e Puglielli sindaco di riferimento della Puglielli che sta cercando di chiudere una quinta lista. Gli aspiranti consiglieri oscillano da 64 a 80.Corre da solo Nicola Di Ianni, docente di 49 anni, che ha dato vita alla sua “Metamorfosi”, una lista civica composta da sedici candidati al consiglio comunale. Di Ianni aveva dialogato con alcune forze politiche del centrodestra, del centrosinistra e con lo stesso terzo polo, per poi declinare l’invito a nuove alleanze e andare avanti per la propria strada.