
SULMONA. “Ribadiamo l’urgenza di una convocazione ufficiale da parte della Presidenza del Consiglio – con la partecipazione delle segreterie di FIM, FIOM, UILM, dei vertici di Stellantis e delle aziende della componentistica, affinché si possa discutere insieme delle misure necessarie per salvaguardare l’industria automobilistica italiana e i suoi lavoratori”. Lo scrivono le organizzazioni sindacali seguito dell’allarme lanciato da Anfia per il taglio di 4,6 miliardi di euro dal fondo automotive da parte del governo, previsto nella Legge di Stabilità. Un taglio che fa tremare anche lo stabilimento della Magneti Marelli di Sulmona con i suoi 462 dipendenti in contratto di solidarietà per un anno.“Si ignora così un intero settore e le richieste di oltre 20.000 lavoratori – scrivono le segreterie nazionali FIM, FIOM e UILM -, che lo scorso 18 ottobre hanno partecipato allo sciopero nazionale e alla manifestazione di Roma per chiedere un supporto concreto. Questa mobilitazione, anziché trovare ascolto e una risposta positiva, è stata seguita da un provvedimento che va nella direzione opposta a quella auspicata, mettendo a rischio il futuro di migliaia di famiglie e la sopravvivenza di una filiera strategica per il Paese”.