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SULMONA . Sono stati tutti rinviati a giudizio i quattro indagati peligni nell’ambito dell’inchiesta “Tallone d’Achille”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Chieti, riguardante l’intenso traffico di sostanze stupefacenti tra le aree interne e la costa abruzzese. Dovranno affrontare il processo G.G., 39 anni di Sulmona, F.G., 34 anni di Sulmona, E.D.C. e A.D.C di Pacentro. Tre di loro furono raggiunti lo scorso anno dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora mentre G.G. fu sottoposto agli arresti domiciliari perché, a detta degli inquirenti, recitò un ruolo non proprio marginale nella vicenda. L’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Chieti, Questura di Chieti e Guardia Di Finanza, ha consentito di individuare e disarticolare tre diversi sodalizi criminali, composti da italiani e albanesi, che operavano nelle province di Chieti, Pescara e L’Aquila: uno con base a Bucchianico, il secondo specializzato nello spaccio alla “movida” a Chieti Scalo ed il terzo pescarese. I fatti risalgono al biennio 2017-2018. Dal capo d’imputazione si evince che gli indagati peligni sarebbero stati intercettati nel corso di alcune conversazioni telefoniche. Nel mirino degli investigatori sono finiti alcuni viaggi che i quattro, a vario titolo, avrebbero fatto a Chieti per l’approviggionamento della droga finalizzato allo spaccio. Diversa la tesi della difesa secondo la quale il contenuto di quelle conversazioni non farebbe riferimento alla droga e allo spaccio ma si tratterebbe solo di ipotesi o allusioni. Nel dibattimento si entrerà nel merito della vicenda con i legali dei quattro giovani che avranno il difficile compito di smontare il castello accusatorio.

Andrea D’Aurelio

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