C’è anche una 63 enne originaria di Pratola Peligna, T.P., tra i cinque soggetti implicati e finiti agli arresti, nell’ambito dell’inchiesta portata avanti dalla Procura di Pescara sulle presunte mazzette sulla sanità. Nel mirino reati di corruzione e turbativa d’asta per 8 episodi. Gli arresti arrivano dopo “molteplici attività di accertamento effettuate e caratterizzate da intercettazioni telefoniche ed ambientali, acquisizione ed analisi di dati telefonici , servizi di osservazione da parte della polizia giudiziaria, acquisizioni documentali, perquisizioni e sequestri di dispositivi informatici con conseguente analisi forense del loro contenuto (in parte ancora in corso), hanno disvelato una parte della fitta e ramificata rete di relazioni dell’imprenditore pescarese, referente sul territorio di società nazionali e multinazionali operanti nel settore medico-sanitario quali Philips, Servizi Ospedalieri ed Abbott”. Per la Procura guidata da Giuseppe Bellelli “le indagini hanno consentito di raccogliere gravi e plurimi indizi colpevolezza, ritenuti sussistenti dal gip di Pescara Antonella Di Carlo, a carico dei protagonisti di un collaudato meccanismo corruttivo all’interno dell’Ufficio UOC/ABS della Asl di Pescara che ha determinato il condizionamento di almeno cinque gare d’appalto per un valore complessivo pari a trentacinque milioni di euro circa, con costosi doni, cene conviviali, promesse di incarichi più prestigiosi e remunerativi, e con vere e proprie tangenti in denaro che Marinelli, direttamente o attraverso i suoi emissari , faceva pervenire alla pratolana, direttore della Unità Operativa Complessa (Uoc) – Acquisizione Beni e Servizi (Abs) della Asl di Pescara nonchè Rup/Autorità di gara. L’utilizzo di fatturazioni false emesse da enti e società compiacenti al gruppo e la creazione di appositi fondi neri consentivano di creare la provvista in denaro necessaria per le successive tangenti”.
