
Il Consorzio di Bonifica revochi immediatamente la vergognosa Deliberazione n. 11 del 21.03.2025, con la quale il Consorzio, tenta sfacciatamente di coprire l’enorme debito pari ad € 1.993,181, gravando sui cittadini già fortemente provati dalle altre imposte e dalle note difficoltà economiche che notoriamente affliggono, in particolare, la Valle Peligna”. A chiederlo è Valentina Di Benedetto, candidata consigliera comunale nella lista Metamorfosi. “Gli avvisi di pagamento inviati a tutti i cittadini proprietari degli immobili a titolo di contributo idraulico si compone di una misura fissa di 10,00€ che il Consorzio tenta invano di giustificare come misura richiesta “a tutti i soggetti iscritte nelle liste di carico individuati per codice fiscale” per la copertura dei costi delle spese inerenti l’attività amministrativa ed organizzata dall’Ente con la voce “contributo per la gestione dell’attività del catasto consortile ” e da una quota variabile in base alla “grandezza” dell’immobile tassato. È bene precisare che il Consorzio non gestisce alcun Catasto consortile poiché si limita a recepire i dati relativi agli intestatari degli immobili (cittadini) ricompresi nel proprio comprensorio dal Catasto terreni e fabbricati dell’agenzia delle Entrate. Pertanto il Consorzio non ha diritto ad alcun corrispettivo per un servizio che non fornisce. Inoltre, quand’anche, per assurdo, il Consorzio avesse questo fatidico Catasto Consortile la pretesa di pagamento risulterebbe in ogni modo illegittima sia perché in contrasto con lo stesso art. 62 dello Statuto del Consorzio, che stabilisce che le spese a carico della proprietà consorziata per la manutenzione ed esecuzione delle opere di bonifica e di altre finalità vanno ripartite i con piani di classifica (e dunque non con con un getto fisso indiscriminato), sia perché i costi relativi alla cd “gestione attività Catasto consortile” devono ritenersi inclusi nel costo generale del Personale, non essendo stata prevista una specifica voce di uscita di bilancio per questo” spiega Di Benedetto. “Questa Tassa, inoltre, rientra nel concetto tributario di “somma di denaro versata all’Ente (che sia lo Stato o Comune o altro come nel nostro caso il Consorzio)in cambio di un servizio specifico. Ne è l’esempio la TARI che noi cittadini paghiamo al Comune per coprire i costi di smaltimento dei rifiuti (che la Lista Metamorfosi vuole attribuire direttamente al COGESA con Servizio specifico di bollettazione al fine di superare l’enpasse della morosità dei rispettivi Comuni Soci!).Pertanto, questa Tassa idrica distinguendosi dal concetto dell’imposta, quale tributo applicato con prelievo coattivo dall’Ente impositore non connesso a nessuna prestazione specifica da parte dello Stato, Regione o Comune poiché finalizzato al solo gettito fiscale) non ha ragion d’essere in quanto indebita ed illegittima sotto lo stesso profilo giuridico” spiega Di Benedetto. “Allora ci chiediamo, cosa intende fare la Regione e la destra che con i suoi candidati sembrano preoccuparsi più delle “Onorevoli passerelle” con impatto elettorale piuttosto che di questa vergognosa richiesta ai cittadini?dove è stata la Regione fino ad ora? ci si augura che il “risveglio improvviso” dal torpore non sia solo dovuto al timore della perdita dei consensi ma alla volontà di unire davvero gli intenti a questa lista per risolvere davvero questo problema, indipendentemente da simboli e colori politici, per il bene di Sulmona e dei Sulmonesi che fanno parte della Valle Peligna, peraltro ingiustificatamente gravata dalla scelta del Consorzio di esentare la Valle del Tirino da questa mannaia. Chiediamo al Consorzio l’annullamento immediato degli avvisi di pagamento con sospensione di ogni attività di riscossione e rimborso immediato a quei poveri cittadini che hanno già effettuato il pagamento” conclude la candidata consigliera comunale.