

SULMONA. Sospendere momentaneamente il versamento delle quote aggiuntive in attesa di risposte concrete. È quanto chiede il comitato per la difesa dell’agricoltura a tutti gli agricoltori della Valle Peligna e Valle Aterno interessati dall’aumento della contribuzione del canone acqua irrigua deciso dal Consorzio di bonifica Aterno Sagittario. “Un aumento di circa 235 mila euro da ripartire in proporzione alla superficie dei terreni e di una tassa non meglio precisata anche per i fabbricati” spiegano dal Comitato intenzionato ad attuare “tutte le iniziative giudiziarie e politiche per riportare la situazione a un livello accettabile”. Un livello adeguato ad un territorio la cui “fragile economia” è costretta a fare i conti sia con il clima che con gelate su frutteti e vigneti fino al mese di aprile distrugge i raccolti sia con il frazionamento dei terreni che non consente l’espansione delle aziende agricole. “Il costo dell’atto notarile insieme alle tasse di registro in alcuni casi sono superiori al valore del terreno” spiegano dal comitato ricordando che molti di questi terreni si trovano in stato di completo abbandono. Ad aggravare la situazione si aggiungono poi “le scorribande di animali selvatici che distruggono sistematicamente i raccolti”. Davanti a un simile scenario il Comitato chiama in causa la Regione Abruzzo che “dovrebbe farsi carico delle spese aggiuntive, se necessarie, oppure pensare all’accorpamento con un altro consorzio” per andare incontro a quelle aziende agricole che hanno ancora voglia di lavorare. (a.d.a.)
