banner
banner

SULMONA – “I lavori per il nuovo ospedale devono essere accelerati al massimo, altrimenti non avremmo la possibilità di spostare quello che c’è nell’ala vecchia”. E’ ancora una volta il responsabile del Tribunale per i Diritti del Malato Edoardo Facchini a sollecitare i vertici della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila che, non pochi giorni fa, hanno effettuato un sopralluogo nella zona dell’ospedale non sicura. Dal Tdm arrivano precisazioni sulla vicenda della sala convegni-conferenze allocata nell’ala vecchia del nosocomio. “Al di là della spesa si tratta di poltroncine movibili e non fissate, lo stesso dicasi per la pavimentazione in legno. Il servizio importante però era la proiezione di interventi in diretta che metteva in comunicazione sala convegni con le sale operatorie”- fa notare Facchini che rincara: “coloro che giustamente non si sono assunti la responsabilità di tenere aperta la sala convegni, hanno allo stesso modo la responsabilità di mantenere nell’ala vecchia reparti e servizi che non si possono spostare per mancanza di spazi. Ecco perché i lavori sul cantiere del nuovo nosocomio deveno procedere velocemente”. Nelle ultime ore il Tdm con la volontaria Franca Del Monaco ha fatto il punto sulle battaglie condotte per la salvaguardia e il potenziamento di reparti e servizi dell’ospedale: trasferimento del punto nascita dall’ala vecchia, attivazione dello sportello cortesia del Cup e triage al pronto soccorso, promozione della raccolta firme per l’abolizione del super ticket di dieci euro ( 3800 le firme raccolte sul territorio regionale, di cui ben 1100 a Sulmona). E poi ancora l’audit civico per il pronto soccorso, 118 e A.D.I, restituzione delle cartelle cliniche prima dei trenta giorni canonici, potenziamento di diabetologia con due dottoresse di cui una a scavalco e, non per ultimo, l’attribuzione dei cibi aproteici. E’ in corso il monitoraggio di oncologia per verificare la sussistenza di servizi e caratteristiche fondamentali del reparto come la presa in carico globale dei pazienti e l’accertamento del numero dei posti letto riservati all’emodialisi.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento