
Non ci fu riciclaggio. Lo hanno deciso i giudici del Tribunale di Sulmona che hanno assolto i due imputati, U.E. e O.D.I, difesi dall’avvocato, Alessandro Margiotta. L’inchiesta era nata dalla scoperta di telai manomessi. Le forze dell’ordine avevano individuato fatture di vendita sospette, tra cui la n. 77, emessa per un veicolo dichiarato in “pessimo” stato di conservazione, e venduto per un valore di 1.830 euro, a fronte di un valore reale stimato tra 13.000 e 20.000 euro. Un veicolo agricolo sarebbe stato alterato, mentre al mezzo sarebbe stata apposta una targa non corrispondente. Si parla di una perdita patrimoniale tra i 13.000 e i 20.000 euro, derivante dalla falsificazione dei dati identificativi e dalla rivendita sottocosto del mezzo. Le accuse non hanno trovato riscontro nel corso del processo dal momento che la difesa ha dimostrato che non si trattava di riciclaggio.