
Telecamere e illuminazione contro i droni che sorvolano il carcere. L’iniziativa è stata adottata dai residenti dell’area di via Lamaccio dove continuano gli avvistamenti di droni per lo spaccio dei cellulari dietro le sbarre. L’ultimo episodio risale ai giorni scorsi quando, dopo aver deviato un drone con il fucile jummer, gli agenti di polizia penitenziaria e i carabinieri avevano perlustrato la zona, riuscendo a bloccare il carico di quattro telefoni destinati alla struttura penitenziaria. Un altro carico è stato bloccato a Venafro, dalla guardia di finanza, che ha arrestato due persone trovare nell’auto con un drone professionale e micro cellulari. Materiali che, in parte, erano destinati anche al carcere di Sulmona, come emerso dalle indagini. Il traffico di telefoni per i detenuti non si ferma e i residenti si organizzano. C’è chi ha pizza le telecamere e chi ha potenziato i fari per tenere sotto controllo la “piazza” dei droni. Un fenomeno che è destinato ad arrestarsi entro la fine dell’anno quando l’intera struttura carceraria sarà schermata. Lo scorso anno erano stati scovati 110 telefoni. Quest’anno, fino ad oggi, circa la metà.









