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Otto mesi di reclusione più il pagamento delle spese processuali. Si allunga la detenzione di G.P., già recluso nel carcere di massima sicurezza di Sulmona che è stato condannato oggi, con rito abbreviato, per l’accesso indebito di dispositivi idonei per la comunicazione di soggetti detenuti. L’uomo, lo scorso anno, era stato sorpreso con un telefono dietro le sbarre, nell’ambito dei controlli a tappeto disposti nella struttura penitenziaria, dopo i primi rinvenimenti e l’arresto di un agente penitenziario, che recentemente ha patteggiato la pena. Oggi per l’imputato, collegato da remoto, è arrivata la condanna del giudice, Concetta Buccini. Un fenomeno, quello dei telefoni dietro le sbarre, che resta attuale se si considera che, quest’anno, sono stati 70 i device sequestrati nella struttura. Non a caso il carcere peligno è finito al centro dell’inchiesta condotta dalla Dda di Napoli con il Ministero che sta prendendo in considerazione l’ipotesi di schermare il penitenziario.

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