
Un anno, un mese e venti giorni di reclusione per G.D’A., 49enne di Napoli e nove mesi di reclusione oltre a 400 euro di multa per I.B., 50enne di Napoli. È la pena inflitta dalla Corte d’Appello dell’Aquila ai due imputati, accusati di aver tentato di truffare un’anziana sulmonese, nell’estate 2020. I giudici della Corte d’Appello hanno confermato la sentenza emessa nell’aprile 2024 dal Tribunale di Sulmona. I fatti risalgono al 2 settembre 2020 quando l’anziana ottantenne era stata raggiunta da una telefonata nel corso della quale il 49enne, fingendosi nipote dell’anziana, le chiedeva una somma di 2500 euro in contanti perché subito dopo un suo amico sarebbe passati a ritirarli in cambio di un PC che avrebbe dovuto acquistare in vista di una partenza imminente. La donna aveva quindi chiamato la figlia per verificare la circostanza, constatando che ancora una volta al telefono rispondeva la stessa persona. I malviventi avevano infatti bloccato l’utenza fissa. Solo chiamando con il telefono cellulare l’anziana era riuscita a sventare la truffa, accorgendosi dell’inganno e sbattendo la “porta in faccia al finto nipote”. Nel momento in cui il 49enne si era presentato sotto casa della donna, quest’ultima non aveva aperto. “Ora chiamo i carabinieri” aveva detto. I due si erano intanto dati alla macchia e sono stati scoperti alcuni mesi dopo dai militari che erano riusciti a risalire ai due imputati, facendo accertamenti sulla sim utilizzata e sull’auto presa a noleggio per gli spostamenti. Auto con la quale i due avevano tentato diverse truffe nella zona. È arrivata per entrambi la condanna perché, secondo la Procura della Repubblica di Sulmona e secondo i giudici, “la condotta degli imputati integra senz’altro gli artifici e i raggiri tesi a ottenere un vantaggio patrimoniale non dovuto”









