Sad teen being victim of cyber bullying online sitting on a couch in the living room at home

SULMONA. Tentativo di diffusione illecita di materiale a contenuto sessualmente esplicito. Con questa accusa un 48enne residente a Introdacqua, R.A., è finito sotto processo per aver ricattato una donna di circa 30 anni. I fatti risalgono al febbraio 2023 quando, secondo il capo d’imputazione, aveva compiuto “atti diretti in modo non equivoco a coartare la volontà della persona offesa”. Nello specifico, recita l’accusa, l’imputato aveva richiesto alla donna, tramite la messaggistica di TikTok di inoltrare una foto delle parti intime, minacciandola in caso di rifiuto di pubblicare fotografie che aveva in possesso, senza specificarne il tenore ma generando comunque nella vittima uno stato di ansia e preoccupazione. Il reato del revenge porn, sempre secondo l’imputazione, non sarebbe stato consumato solo “per cause indipendenti dalla volontà dell’imputato”. Dopo aver letto i messaggi con richieste imbarazzanti, la 30enne si era rivola alle forze dell’ordine, presentando una denuncia contro il 48enne. “Io non le ho inviato alcuna foto. Per cui non riesco a capire a cosa si possa riferire. Tuttavia il tenore della conversazione è sicuramente da censurare”- aveva riferito la donna ai militari che avevano raccolto la denuncia e mandato gli atti alla Procura della Repubblica di Sulmona. Nel corso delle indagini preliminari erano stati esaminati i tabulati telefonici e le conversazioni tra i due tanto che i carabinieri avevano sequestrato il telefono cellulare al 48enne. L’udienza, davanti al giudice del Tribunale di Sulmona Irene Giamminonni, è stata fissata per il 23 febbraio. L’imputato, difeso dall’avvocata Roberta Palce, respinge ogni addebito e chiarirà la propria posizione nel corso del processo.









