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L’AQUILA. Un anno e sei mesi di reclusione, risarcimento da quantificare in sede civile e pagamento delle spese processuali. E’ la sentenza inflitta dalla Corte d’Appello dell’Aquila ad un 42enne di Raiano, D.T. finito alla sbarra per aver tentato di strangolare la sua ex. I fatti che risalgono al settembre del 2017. Secondo le accuse raccolte dalla squadra anticrimine del commissariato di Sulmona, il 42enne aveva afferrato per i capelli la donna, assistita in giudizio, dall’avvocato Alessandro Scelli, colpendola con un pugno al volto. La giovane era stata inoltre immobilizzata con le ginocchia, stretta al collo dall’uomo dopo essere stata bloccata con le braccia mentre la sua rivale in amore, la nuova compagna del 42enne, le tirava un pugno e la afferrava per i capelli. Un vero e proprio pestaggio secondo l’accusa, con l’aggravante che il fatto stato compiuto da più persone, approfittando della zona isolata e dell’orario notturno. Aggravante caduta in appello che ha alleggerito la pena di quattro anni di reclusione, inflitta nel 2023 dal Tribunale di Sulmona. Sotto inchiesta era finita anche la cugina della vittima, che nel 2020 aveva patteggiato la pena (sospesa) di un anno e dieci mesi per il reato di calunnia, perché dopo quel pestaggio si era recata dai carabinieri dicendo di essere lei la vittima di un’aggressione. L’imputato è stato assistito nel giudizio dall’avvocato, Angelo Pace.

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