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SULMONA – L’accusa era di quelle pesanti, tentata rapina, ma l’imputato non era capace di intendere e volere al momento dei fatti. Per questo per un 45 enne di Sulmona, D.C, è arrivata l’altro giorno la sentenza di non luogo a procedere pronunciata dal giudice per le udienze preliminari, Marta Sarnelli. I fatti sono avvenuti il 2 giugno 2016 sul ponte Capograssi. Il 45 enne aveva tentato di strappare la borsa a una donna, che in quel momento transitava sul ponte assieme a una bambina e ad una congiunta. Non riuscendo nel suo intento, l’uomo fuggì improvvisamente ma fu inseguito da un agente di Polizia, in servizio alla Sottosezione della Polizia Autostradale di Pratola Peligna, che si trovava a passare in quel momento da quelle parti. Il sulmonese, che si era dileguato utilizzando la scalinata del ponte, venne rintracciato di lì a poco in via Circonvallazione Orientale da due militari del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Sulmona. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza comunale confermarono l’identità dello scippatore che fu denunciato per il reato di tentato furto aggravato. Imputazione poi modificata e trasformata in tentata rapina. Il giovane già all’epoca appariva in stato confusionale e quattro anni più tardi, nel giugno 2020, diede in escandescenza proprio nel corso dell’udienza, tanto da far scattare le cure ospedaliere. Alla fine la perizia di Paolo Pomero ha permesso di accertare che al momento dei fatti l’uomo non era capace di intendere e volere. Per questo è stato prosciolto dal Gup. (a.d’.a.)

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