
SULMONA. E’ una sentenza pilota, destinata a fare scuola, quella emessa dal giudice del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, che ha condannato la Asl 1 a risarcire un paziente di Sulmona, G.P., che aveva ricevuto un avviso di pagamento da parte dell’azienda sanitaria, per una prestazione a cui si era sottoposto nel 2016, nonostante fosse esentato. L’azione di recupero crediti avviata dall’azienda comincia a scontrarsi con i ricorsi giudiziaria. Il provvedimento del Tribunale di Sulmona è il primo, sul territorio provinciale, a fare da apripista. La causa è stata intentata contro la Asl 1, la Regione e l’Agenzia delle Entrate che si sono costituite in giudizio. L’avvocato del paziente, Catia Puglielli, ha sottolineato che dai documenti dell’Inps è stato accertato lo stato di disoccupazione del ricorrente. Per questo ha chiesto l’accoglimento della domanda e la condanna alle spese. La Asl, dal canto suo, ha evidenziato che “l’azienda sanitaria aveva agito sulla base dell’autocertificazione del ricorrente e delle informazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate”. Per questo era stato chiesto al paziente di pagare la somma di 78 euro. Per una questione di principio l’uomo si è rivolto al Tribunale ed ha avuto ragione. Davanti al giudice De Marco, è passata la linea della Puglielli tanto che è stato dichiarato “il diritto del ricorrente a percepire il trattamento economico di disoccupazione”, condizione che permette l’esenzione ticket. “Nulla è dovuto al ricorrente a titolo di partecipazione alla spesa sanitaria per le prestazioni ricevute”- scrive il giudice che condanna la Asl al pagamento delle spese legali.