
SULMONA. I sigilli sono stati tolti materialmente nei giorni scorsi, dopo il dissequestro disposto dalla procura della repubblica dell’Aquila, arrivato a dieci anni dalla chiusura della storica scuola. Ma per allargare il progetto di ristrutturazione ai corpi che erano finiti sotto inchiesta servono altri fondi. Si allungano i tempi per il De Nino-Morandi di Sulmona, l’istituto sulmonese che era finito nel mirino della guardia di finanza dell’Aquila per presunti lavori sbagliati post sisma. L’inchiesta è stata archiviata con la prescrizione per i sette imputati mentre la riapertura dell’edificio continua a slittare, nonostante la protesta degli studenti dello scorso ottobre e le continue diffide da parte del comitato, presieduto da Franco D’Amico. L’altro giorno gli uffici della Provincia hanno preso atto dell’avvenuto dissequestro e stabilito che, per i corpi 1 e 3 dell’immobile, servono ulteriori risorse rispetto ai 5 milioni già in cassa. E’ stato inoltre affidato l’incarico per la revisione del progetto che dovrà tenere conto anche della parte dell’edificio tornata nella disponibilità dell’ente. Al momento non si conoscono i tempi per la pubblicazione della gara d’appalto e il tanto atteso via ai lavori. Nel frattempo nella sede alternativa di viale Mazzini potrebbe configurarsi un problema per la gestione degli spazi, tenendo conto dell’aumento delle iscrizioni.